Il mio primo post non può non essere per Holden, l’adolescente che ha caratterizzato un’intera generazione e nel quale ancora oggi molti giovani (sottoscritta compresa) si ritrovano. Sono passati più di cinquant’anni da quando è stato scritto, ma Holden Caufield, con quell’aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e la sua “infanzia schifa” e le “cose da matti che gli sono capitate sotto Natale” continua ad essere un simbolo per intere generazioni.
Dunque, per Holden, per tutti quelli che la prima cosa che pensano è per gli altri il quarto pensiero, per chi si chiede che fine facciano le anitre in inverno, per chi non ha ancora deciso cosa fare da grande, insomma per tutti quelli che “papà ti ammazza!”.
Di seguito il divertente passaggio in cui Holden si intrufola in casa dei suoi per salutare la sorellina di 10 anni. La vecchia, saggia Phoebe.
– Cosa?
– Sai quella canzone che fa “Se scendi tra i campi di segale, e ti prende al volo qualcuno?” Io vorrei.
– Dice “Se scendi tra i campi di segale, e ti viene incontro qualcuno”,- disse la vecchia Phoebe. – E’ una poesia. Di Robert Burns. (.)
– Credevo che dicesse “E ti prende al volo qualcuno”, – dissi. – Ad ogni modo, mi immagino sempre tutti questi ragazzini che fanno una partita in quell’immenso campo di segale eccetera eccetera. Migliaia di ragazzini, e intorno non c’è nessun altro, nessun grande, voglio dire, soltanto io. E io sto in piedi sull’orlo di un dirupo pazzesco. E non devo fare altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere nel dirupo, voglio dire, se corrono senza guardare dove vanno, io devo saltar fuori da qualche posto e acchiapparli. Non dovrei fare altro tutto il giorno. Sarei soltanto l’acchiappatore nella segale e via dicendo. So che è una pazzia, ma è l’unica cosa che mi piacerebbe veramente fare. Lo so che è una pazzia.
La vecchia Phoebe non disse niente per molto tempo. Poi, quando finalmente si decise a dire qualcosa, tutto quello che disse fu: – Papà ti ammazza.”(“Il giovane Holden”, J. D. Salinger)